“La speranza è che 11 mesi e mezzo di detenzione arbitraria, illegale, per i giudici egiziani possano essere sufficienti”. Così all’Ansa Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia sull’udienza terminata al Cairo per la convalida della carcerazione di Patrick Zaki il cui esito, aggiunge, “si saprà dopo diverse ore, forse anche domani mattina”.
“La cosa che consola – sottolinea Noury – è che abbiamo la certezza che Zaki è perfettamente consapevole dell’enorme mobilitazione che c’è in Italia, compresa la cittadinanza onoraria di Bologna. Ci auguriamo che questo rafforzi il suo umore e tenga accesa la sua speranza”. All’udienza ha assistito, come ad altre precedenti, un funzionario dell’ambasciata italiana al Cairo insieme ad altri diplomatici, delle ambasciate francese, olandese e canadese. Lo si è appreso al Cairo, dove Patrick è detenuto nel carcere di Tora.
I funzionari si sono recati al tribunale su iniziativa italiana, nell’ambito del meccanismo di monitoraggio processuale dell’Unione Europea. Il caso Zaki è al momento l’unico attivamente monitorato da un gruppo di Paesi, e ciò sempre per iniziativa dell’ambasciata italiana al Cairo, mentre il meccanismo di monitoraggio nel suo complesso rimane momentaneamente sospeso a causa del Covid. I quattro diplomatici hanno potuto vedere Patrick Zaki e salutarlo, trovandolo in “buono stato”. Lo studente ha ringraziato più volte i diplomatici presenti per il sostegno che viene dall’Ue e dai loro Paesi.
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