IL CAIRO – Si tiene oggi, davanti a una Corte d’assise del Cairo, la preannunciata udienza in cui verrà deciso se prolungare ulteriormente o meno di altri 45 giorni la custodia cautelare in carcere per Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’università di Bologna in prigione da oltre dieci mesi con l’accusa di propaganda sovversiva su Facebook. L’udienza era stata annunciata il 7 novembre, al momento del rinvio di una convocazione slittata per motivi di sicurezza legati a una tornata elettorale, e confermata ieri all’ANSA da una sua legale, Hoda Nasrallah.
Amnesty International ieri si era detta pessimista per l’esito dell’udienza odierna visti gli arresti di tre dirigenti dell’ong egiziana per la difesa dei diritti umani “Eipr” per la quale Patrick era ricercatore in studi di genere: fermi e incarcerazioni ordinati fra domenica e ieri sono una “pessima” notizia anche per il 29enne, aveva detto Riccardo Noury, portavoce di Ai Italia. Patrick, studente presso l’Alma Mater bolognese, era stato arrestato in circostanze controverse il 7 febbraio e secondo Amnesty rischia fino a 25 anni di carcere. In Egitto la custodia cautelare può durare anche due anni.
L’avvocatessa aveva precisato che l’udienza si terrà di nuovo all’Istituto per sottufficiali di polizia di Tora, la zona del Cairo dove si trova il complesso carcerario in cui il giovane è detenuto dal 5 marzo, quasi un mese dopo l’arresto. Le accuse a carico di Patrick sono basate su dieci post di un account Facebook che i suoi legali considerano fake ma che hanno configurato fra l’altro il reato di diffusione di notizie false, incitamento alla protesta e istigazione alla violenza e al terrorismo.