“Zero”, il nuovo disco di Francesco Dal Poz. L’intervista

133

francesco dal poz zero

Nel 2021, mentre l’uscita di “Zero” veniva procrastinata a causa della situazione generale, è nata l’idea del Pozcast, un podcast legato all’album

L’album “Zero” rappresenta una sorta di ripartenza, appunto, da zero per il cantautore veneto. I 12 brani contenuti nell’album vedono la stretta collaborazione con Roberto Visentin, produttore artistico, e con tre ospiti: Reinaldo Anastacio, cantautore e compositore brasiliano presente in “Rio”; Riccardo Rossi, batterista dei The Sun in “Adesso è qui” e Luca Donazzan, bassista dei Lost che ha eseguito una parte in “Tisana”.

Il singolo “Estate spaziale” terzo estratto dal disco e disponibile in radio da venerdì 17 settembre come racconta Francesco Dal Poz prende spunto dalla gioventù del cantautore: “I ricordi dell’adolescenza restano tra i più significativi. Oggi sono cresciuto e guardo quei momenti come qualcosa di sempre più lontano. È in questo brano che ho voluto raccontarli con la dovuta nostalgia, tenendo comunque bene a mente che sebbene i ricordi siano importanti, “l’adesso è tutto quello che ho”.

Francesco Dal Poz ci ha gentilmente concesso un’intervista.

“Zero” è il tuo nuovo disco, di che cosa si tratta?

Si tratta di 12 canzoni, ma che tutto sommato sono una solo canzone che si prolunga, con parole, note e ritmi diversi; dico questo perché ho scritto ogni canzone di questo album parlando della mia quotidianità, delle mie esperienze e di quello che ho provato in questi ultimi due anni.

Cosa vuoi trasmettere con questo lavoro?

Trovo davvero difficile individuare un’unica sensazione che vorrei trasmettere; infatti, con una modalità di scrittura e produzione sempre positiva e decisa, punto a creare nuovi brani facendomi guidare dal mio istinto e da quello che sento, poi quel che viene viene. Una delle cose che più mi fa piacere, è sentire da chi mi ascolta come un singolo brano viene vissuto ed interpretato in modi a volte così diversi.

Nel frattempo è uscito in radio anche il singolo “Estate spaziale”, che tipo di accoglienza ti aspetti?

Tendo a non aspettarmi mai niente, ma piuttosto ad accogliere quello che arriva; sicuramente però la speranza che tutto vada per il meglio c’è sempre ed è per questo che spero che anche questo singolo, come gli ultimi pubblicati nell’ultimo anno e mezzo, possano raggiungere più persone possibili.

Il brano ha anche un video, come si caratterizza?

Nel video vengo rapito da una signora e messo in un baule di una Panda. Quando è nata questa idea, facendosi due risate, non pensavo che davvero l’avrei scelta per il videoclip. Poi, però, ho pensato a quanto il percorso di creazione dell’album “Zero” mi abbia insegnato a non prendermi troppo sul serio e a giocare con me stesso e con la mia musica e un video di questo tipo era perfetto per rappresentare questo nuovo modo di vedere e vivere il mio percorso musicale.