BOLOGNA – “La stagione dei picconi è finita, siamo nella stagione della ricostruzione, e io credo che sulla ricostruzione e sulla rinascita noi abbiamo molte più cose da dire”. Così il leader del Pd, Nicola Zingaretti, in collegamento video con l’evento ‘Riparte l’italia – insieme per ricostruire’ a Bologna. “Se questo è possibile” dice, “è perché abbiamo vinto quello che sembrava impossibile, cioè la battaglia europea”.
Ma questo, aggiunge, non significa che tutto sia a posto perché la battaglia del Mes, del Sure, ma soprattutto del Recovery Fund “è la madre di tutte le prove”. “Non dobbiamo ricostruire l’Italia che c’era, non dobbiamo rimettere indietro le lancette dell’orologio, quel sistema Paese non funzionava ma abbiamo oltre 250 miliardi di euro finalmente per fare quello che per anni abbiamo chiesto. Questa è la la madre di tutte le battaglie”.
“Non escludo nulla”, risponde Zingaretti a una domanda di Luca Telese su un eventuale nuovo lockdown. “Se non rispettiamo le regole andiamo a finire lì”. “Se vogliamo tenere aperte le scuole e le università è molto importante quello che si fa dentro questi luoghi, ma è anche molto importante la movida notturna, continuare a stringere i denti e non affollare le metropoli di eventi di massa che sono possibili focolai. Se dobbiamo costruire una gerarchia, la prima da salvaguardare, e sono d’accordo con il presidente Conte, è la scuola e l’università”.
“Non c’è solo il tema vita, ma la nostra economia non potrebbe in alcun modo sopportare un nuovo ciclo come quello che abbiamo alle nostre spalle. Noi non dobbiamo arrivarci ma questo sta tutto sulle nostre responsabilità”, ha detto Zingaretti a proposito degli insegnamenti del coronavirus. Averlo contratto, ha spiegato, gli ha insegnato “che si può avere paura, non si deve scherzare, ma si può sconfiggere e quindi la paura si sconfigge solo con atteggiamenti responsabili, però non si può giocare”.