Autore di grandi successi come ‘Per colpa di chi?’, il cui “inciso mi è venuto a New Orleans, sull’argine del Mississippi davanti alla casa di Via col vento perché il cortile era pieno di galline e galli”, e ‘Diavolo in me’, l’artista ha raccontato: “Quando ho chiesto a Solomon Burke di cantarla con me mi ha risposto ‘Tu sei un pazzo, sono un vescovo, come faccio a cantare che ho un diavolo in me?’. Allora ci è venuta questa idea dove io ho il diavolo, e lui mi fa da “esorcista” e mi dice ‘loose’, ‘release’. “Ma ai tempi in cui dovevo sbarcare il lunario”, ha aggiunto, “ho scritto anche una canzone per lo Zecchino d’Oro, ‘La foca Teresa’ – che va a far la spesa poi torna a casa e gioca con te – me la ricordo ancora, ma me l’hanno segata subito, invece se partecipava qualche diritto d’autore lo prendevi”.
Tra gli incontri indimenticabili nel corso della sua carriera internazionale, quello con Dustin Hoffman: “Alla festa per il 25° anniversario di matrimonio di Sting a Lake House c’erano un sacco di musicisti e attori, da Tom Hanks a Robbie Williams, e c’era anche Dustin Hoffman, che non avevo mai incontrato prima. Ero lì un po’ in disparte con la mia compagna, un po’ intimidito da tutti questi personaggi, tra cui io ero il meno celebre. A un certo punto ho iniziato a parlare con padre John, il frate irlandese di Sting, quando Hoffman arriva di corsa e buttandosi in ginocchio urla ‘Ho bisogno d’amore per Dio!’. Sono rimasto malissimo, ho detto: ‘Questo mi sta prendendo per il culo davanti a tutti’. Gli ho detto ‘Dustin, please’, ma sua moglie mi ha assicurato che aveva tutti i miei dischi a casa, ‘questo qui lo fa impazzire’, mi ha spiegato. Per tutta la cena mi ha fatto il pollice in su, poi è venuto a trovarmi a Capri mentre registravo. Avevo detto alla reception di non passarmi telefonate se non quelle delle mie figlie. Invece alle 8.30 di mattina squilla il telefono facendomi prendere un colpo, ho pensato fosse successo qualcosa. Dall’altra parte della cornetta sento: ‘Mamma! Mi scappa la cacca’. Dico ‘Chi sei?’, ‘Sono Dustino’, mi risponde lui. Era in vacanza nel Golfo di Napoli con gli amici e gli aveva consigliato di prendere solo dischi miei come ricordo dell’Italia. Sono andato a prenderli al porto, e ha voluto registrare con me una canzone che ho ancora lì. Voleva che gli facessi il testo ma è una canzone jazz, ed è impossibile. La sera siamo andati a mangiare una pizza e il titolare del locale mi ha portato una chitarra, così io mi sono messo a cantare e lui ha preso una signora anziana che era seduta al ristorante e si sono messi a ballare”.
L'Opinionista® © since 2008 Giornale Online
Testata Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
Pubblicità e servizi - Collaborazioni - Contatti - Redazione - Network -
Notizie del giorno -
Partners - App - RSS - Privacy Policy - Cookie Policy
SOCIAL: Facebook - X - Instagram - LinkedIN - Youtube